I 20 ANNI DEI PEDALALENTA 2004-2024 Conversazione di Donata Paini e Valerio Severini - Parte 3
- Redazione
- 24 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Continua il racconto di come la nostra associazione è arrivata a compiere i suoi primi 20 anni, tra storie di pedalate e di amici che hanno sempre creduto nella bellezza "slow" delle due ruote e del territorio.
Devi ancora leggere la seconda parte? Leggila qui!
D.: Allora siete nati prima dell’associazione “Amici del Navile”?
V.: E da un pezzo! A quel tempo c’era solo un signore che aveva raccolto in una stanza nel sostegno di Corticella, (FOTO n 10)

ora purtroppo crollato, una serie di oggetti sulla storia del canale e di chi vi lavorò e visse. Le nostre gite terminavano da lui, che ci mostrava la sua raccolta e ce ne raccontava la storia (FOTO n 11). Tanta acqua è passata sotto i ponti... Dopo vent’anni il Navile è bello e in ordine.

Praticamente è diventato, e sta diventando sempre più, un percorso turistico-storico. L’associazione ha tabellato parte del percorso, tutto rintracciabile sul nostro sito ma avere a che fare con le amministrazioni e la burocrazia è terribile, ti fanno impazzire! Anche gli stessi amministratori di buona volontà spesso diventano vittime del burocratese!
D.: Tecnici logistici oltre che ciclisti!
V.: Sì, perché oltre il piacere di andare in bici sostenevamo progetti di più ampio respiro. Per esempio nel 2005 abbiamo proposto un progetto chiamato “pista riciclabile” (FOTO n 12)

perché il geometra che l’aveva progettata, l’allora vicepresidente Marco Alvisi, aveva riutilizzato alcune cavedagne e stradine che già c’erano dal Trebbo a Castel Maggiore. Il progetto è stato presentato al t 7 Comune, l’idea è piaciuta ma è scivolata in un cassetto! Nel 2004 ci chiamò anche il Presidente della Provincia per comunicarci che avevano pensato di fare la ciclovia del Reno, grazie ad un finanziamento ottenuto. Si doveva soltanto aspettare la valutazione tecnica! Benissimo, ma poi non si è mai più fatto sentire ed il finanziamento è scomparso. Nello stesso periodo la UISP regionale cominciò ad organizzare un evento chiamato “Incontro al fiume” (FOTO n 13), riproposto per sei anni, ed io polemicamente in quelle occasioni ho organizzato e guidato delle gite intitolate “In attesa della ciclovia del Reno...” ed anche una raccolta firme. Finalmente ora la Ciclovia del Reno è realtà! (FOTO INAUGURAZIONE n 14)

Ma di esempi se ne possono fare tanti altri. Un tempo al Trebbo sul fiume Reno c’erano delle barche ex militari su cui poggiava un ponte e c’era una persona che riscuoteva il pedaggio per l’attraversamento. Questo fa parte della storia, oggi non esiste più. Da qui è nata l’idea di chiedere di finanziare un ponte ciclopedonale. La risposta era sempre la stessa: c’è il patto di stabilità, non abbiamo fondi... Ma più o meno dieci anni fa ci chiamano in Comune per informarci che la Bonifica Renana ha intenzione di costruire un ponte di tubi per trasportare 8 u acqua dal territorio di Castel Maggiore a quello di Calderara di Reno e quindi si potrebbe chiedere di rendere la struttura ciclabile, ovvero costruendo sopra i tubi un vero e proprio ponte. Ed ora ci siamo! Il ponte ciclopedonale è stato inaugurato qualche mese fa e collega la Ciclovia del Reno alla Ciclovia del Sole, che dista solo 11km. (FOTO n 15)
D.: L’importante è non demordere.
V.: Certo! Ci hanno presi per matti, siamo stati dei rompiscatole, abbiamo colto ogni occasione per fare proposte o ricordare progetti dimenticati, ma alla fine qualcosa si è mosso.
Continua nella Parte 4...
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